Festeggiati a Tolmezzo i 130 anni della fondazione del Corpo degli Alpini

Centotrentanni fa nasceva il Corpo degli Alpini e la Carnia, che è una terra che ha dato al servizio della Patria, nel tempo, a piene mani, penne nere, ha festeggiato la ricorrenza. Rappresentanze di alpini dei Gruppi della Sezione Carnica dell’Ana si sono, infatti, ritrovate domenica a Tolmezzo per una cerimonia. Oltre al Gonfalone della città del capoluogo carnico, presenti autorità militari e numerose rappresentanze di associazioni combattentistiche e d’arma con i gagliardetti. Significativa la sfilata, sottolineata dalle note della Banda Alpina di Orzano, che, partendo dalla sede del Gruppo “Tita Copetti” ha toccato tutte le vie principali, passando, tra l’altro, davanti alle caserme Del Din (da anni dismessa) e Cantore, attuale sede del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna e del Gruppo Conegliano e alla Cappella gentilizia Linussio, monumento ai Caduti. Una doverosa sosta è stata fatta in piazzale Vittorio Veneto dove si trova il monumento agli Alpini ed ai Caduti di tutte le Guerre (inaugurato un anno fa) dove è stata effettuata l’alzabandiera e sono stati resi gli onori militari ed il presidente della Sezione Carnica, col. Pietro Saldari ed il sindaco Sergio Cuzzi hanno tenuto i discorsi ufficiali. Il presidente Saldari, in particolare, dopo aver rievocato la storia del Corpo ha sottolineato come “la Carnia ha rappresentato, per lungo tempo, un serbatoio quasi inesauribile, per il reclutamento dei reparti alpini. In ogni casa c’è un cappello con la penna, sacra reliquia, appeso dietro ad un uscio o in qualche angolo della casa. A distanza di tanti anni dagli ultimi tragici eventi della seconda Guerra Mondiale in qualcuno è ancora vivo il ricordo di chi ha parenti che non hanno fatto ritorno in ossequio al richiamo del Dovere”. Ha anche ricordato il contributo che gli alpini, sia in servizio che in congedo, hanno dato e stanno tuttora dando, senza ricompensa alcuna, unicamente per la loro intima soddisfazione di sentirsi utili agli altri soprattutto nei tristi frangenti di calamità di vario genere. Saldari ha concluso con un particolare ricordo degli alpini sia in armi che in congedo.
“Stiamo attraversando tempi difficili –ha detto-. Il progressivo e dissennato smantellamento della nostra specialità ed il mancato reclutamento nelle zone a vocazione alpina, rappresentano i gravi sintomi di una reale minaccia del depauperamento dei valori che noi Alpini riconosciamo come peculiari del nostro Corpo”.
Il sindaco Cuzzi, ringraziando l’Ana Carnica per aver scelto Tolmezzo per ricordare questo importante anniversario, ha sottolineato come essa sia “orgogliosa di essere città alpina, e come sia città impegnata a scongiurare i trasferimenti dei reparti qui allocati, eventualità più volte prospettata. Per non fornire pretesti in tal senso non abbiamo chiesto allo Stato Palazzo Linussio, sede del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna, nell’ambito del trasferimento dei beni demaniali”. Cuzzi si è anche soffermato sulla Caserma Del Din che fu sede, tra gli altri reparti, del Comando dell’8° Reggimento Alpini e del Battaglione Val Tagliamento, ed ora abbandonata da anni.
“Tale struttura –ha precisato- interessa all’amministrazione comunale solo come soluzione per la realizzazione di alloggi per i militari volontari, per la quale è utilizzabile un concorso di Demanio, Regione, Comuni ed Ater. Fino ad ora, però, non abbiamo ricevuto notizie incoraggianti, fatto che ci rende inquieti. Con la crisi di alloggi ed i prezzi alti di Tolmezzo questa è una strada obbligata”. Anche il sindaco si è soffermato sull’impegno degli Alpini e dell’Ana.
“Festeggiare gli Alpini –ha detto- non è solo omaggiare una storia lunga e gloriosa; non è nemmeno solo gratitudine per quanto hanno fatto in occasione di catastrofi e calamità naturali oltre alle guerre; non è solo partecipazione di sentimenti perchè gli Alpini sono nel cuore di ognuno di noi”.
“Citare gli Alpini –ha concluso- è anche progettare il futuro della nostra terra e noi vogliamo che nel futuro di Tolmezzo e della Carnia ci siano gli Alpini, sempre!”.
La sfilata è poi ripresa e, passando per il centro storico, è rientrata al “Tita Copetti” dove si è avuto un ulteriore momento di fraternità gustando il rancio accompagnato da buon vino bianco e nero. La Banda Alpina di Orzano, applauditissima, a conclusione della giornata, ha eseguito numerosi brani, intonati alla celebrazione, del suo vasto repertorio.
Fausto Coradduzza

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