19 Aprile 2024

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Gallizia e Campana esprimono disappunto per la modifica dei confini geografici dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria

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Il Campanile di Tolmezzo

Le Presidenti delle Assemblee dei Sindaci degli Ambiti distrettuali di “Carnia” e “Gemonese, Canal del Ferro e Valcanale”, Cristiana Gallizia e Nadia Campana, esprimono disappunto per la modifica dei confini geografici dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria prevista dall’emendamento che, inglobando il “codroipese” (e contestualmente togliendo il “tarcentino”), sposterà a valle il baricentro della politica sanitaria aziendale, sbilanciando l’omogeneità della popolazione della futura azienda. La montagna non è affine a nessuno se non a se stessa, e nel disegno di legge originario, che inglobava la zona collinare sandanielese e tarcentina, si intravvedeva una certa uniformità di bisogni ed una possibile equità di risposte. Gallizia e Campana ricordano che il disegno di legge “Telesca-Serracchiani” era stato sostenuto all’unanimità dalle Assemblee dei Sindaci dell’Alto Friuli, che avevano capito le ragioni di una riforma necessaria, ed accettato con discernimento un ampliamento geografico dei confini aziendali, fino alla zona nord di Udine. Esprimono rammarico in particolar modo per la tempistica di presentazione della variazione, che ha “dribblato” a tempo scaduto tutte le sedi opportune preliminari di discussione, dopo che anche CAL e III Commissione avevano elaborato i loro giudizi. “Giunti ora in “zona Cesarini” non resta che manifestare sconcerto per la mancanza oggettiva di tempo per opporsi alla variazione, apprezzamento per la dissociazione di Marsilio, Serracchiani, Vito e Bolzonello, grande preoccupazione per il futuro, poiché si ipotizza una montagna soccombente, sicuramente sui numeri e conseguentemente come peso politico; in breve potrebbe non essere nemmeno più un peso”. La percepita penalizzazione non le preoccupa per la situazione sanitaria attuale ma per gli assetti futuri, quindi verranno immediatamente chieste garanzie organizzative, finanziarie e decisionali che non penalizzino i servizi in area montana e rendano possibile non solo sopravvivere, ma scegliere di continuare a vivere in montagna.

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